In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! ” (Matteo 7,15)
Sento il bisogno di affrontare un tema alquanto spinoso, ma ineludibile ormai.
Fino a qualche decennio fa, chi voleva intraprendere un cammino personale di crescita, sia psicologica che spirituale, doveva faticare alquanto per trovare la giusta guida: poco diffusa la psicoterapia e poco accessibili i maestri spirituali. Chi entrava in analisi apparteneva per lo più ad una elite, per censo e per cultura, mentre una spiritualità, che andasse oltre la pedagogia ed i precetti insegnati nelle parrocchie, necessitava di un accesso privilegiato in qualche monastero o di un viaggio nel lontano Oriente.
Oggigiorno, invece, da ogni dove siamo bersagliati da proposte che promettono a ciascuno un sicuro passo verso il proprio personale miglioramento: Psicoterapie di ogni genere, dalle lunghe psicanalisi alle brevi psicoterapie focali, dalle indagini sull'inconscio alla gestione più efficace dei propri meccanismi cognitivi fino alle psicoterapie bioenergetiche; Counselling e Coaching volti a guidare la persona a migliorare la propria capacità di autogestirsi nella vita; metodi e tecniche che lavorano sul corpo per arrivare al benessere energetico, psichico e spirituale (Yoga, Tai Chi Chuan, Qi Gong, Shiatsu, Tuina, Rolfing, Metodo Feldenkrais, ecc....); tecniche respiratorie e suggestive quali The Journey, il Rebirthing, il Respiro olotropico, l'Ipnosi o le visualizzazioni della Psicosintesi; non mancano le rivisitazioni in chiave evolutiva di antiche pratiche divinatorie quali l'Astrologia, i Tarocchi o l'I-Ching. Solo per citarne alcune...
Fin qui non possiamo che rallegrarci della ricchezza di proposte a cui possiamo accedere: stiamo godendo di un effetto benefico della globalizzazione e di una generale sensibilizzazione ai temi della spiritualità e della crescita personale. Occorre distinguere chi propone tali tecniche con competenza e misura, tenendosi lontani dai tanti ciarlatani improvvisati, ma possiamo trarre un sicuro giovamento da tale abbondanza di percorsi.
Esiste però un altro tipo di proposta, che spesso arriva a tentarci.
Non a caso uso il termine "tentazione", perché veicola proprio un messaggio che nelle tradizioni spirituali viene attribuito al Diavolo, in qualunque forma esso si manifesti. Il Diavolo, nel significato proprio della parola, indica "Colui che tiene diviso": il Diavolo rinforza il nostro Io, il nostro desiderio di potenza, e così ci separa dal resto della Vita e dagli altri. Ricordate le tentazioni a cui viene sottoposto Gesù prima che iniziasse la sua predicazione? "Se tu sei il Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane." -questa è la struttura di base della tentazione: l'invito a riconoscere la propria natura divina, ma poi la spinta ad esaurire questa dimensione spirituale al solo fine di averne un vantaggio personale, a farne uno strumento di potere sulla propria vita o sugli altri!
In questa dimensione falsamente spirituale ed illusoriamente evolutiva, possono condurci tutti coloro che si professano in qualche modo "Maestri" e che ci vendono non una tecnica o un percorso condiviso, ma una visione della Vita e del Mondo. Con un minimo di attenzione possiamo riconoscere facilmente questo tipo di messaggio. Lo schema è pressoché sempre lo stesso: "Tu sei divino, hai grandi potenzialità per ottenere ciò che vuoi nella vita, devi solo abbandonare il modo usuale di pensare, che è sbagliato, e aderire alla novità che io ti porto!" A sostegno di quanto proposto vengono solitamente mostrati i risultati che il Maestro ha conseguito o le testimonianze di altre persone che hanno accettato di imitarlo.
I Maestri sono sempre esistiti, in tutte le tradizioni spirituali: sono persone che, avendo raggiunto un livello molto elevato di coscienza, decidono di dedicare la propria vita per facilitare l'evoluzione di altri umani. I veri Maestri sono quindi molto rari! Non ti vengono a cercare, ma si mettono a disposizione; non fanno marketing, ma selezionano accuratamente i discepoli, per potersi dedicare solo ai pochi che sono pronti al loro insegnamento; essi non trasmettono una Verità, ma aiutano i discepoli a porsi continue domande; non costruiscono certezze in chi li segue, ma aiutano a vivere nel dubbio per alimentare la personale ricerca, che è diversa per ciascuno.
Certamente gli odierni "cattivi maestri" hanno molto successo perché sono abili nel parlare a quella parte di noi che non ha voglia di un cambiamento vero e radicale; sanno sussurrarci che il cammino di crescita è una via tutta in discesa e costellata di gioia; fanno alleanza con il nostro Io assetato di potere e narciso. Seguendo loro, identificandoci con loro, possiamo così illuderci che crescere e cambiare possa essere un processo piacevole e facile. Così è successo anche a Pinocchio, che si lascia convincere dal Gatto e la Volpe a seminare nella terra i suoi denari per farne crescere una pianta rigogliosa: quei denari non hanno però dato frutto, ma sono finiti nelle tasche dei suoi infidi consiglieri.
Il denaro è comunque la perdita minore. Se sono qui a scrivere è perché so quanto sia faticoso il procedere di ognuno di noi nella vita, so quanto dolore causi ogni anche minimo cambiamento, ma al contempo so anche come solo la crescita psicologica e spirituale possano dare pienamente senso al nostro vivere. Ogni incontro che ci devii da questo nostro compito sacro e terribile, è una seria minaccia al nostro vivere; ogni distrazione dal vero cammino è un peccato contro la nostra natura più elevata; ogni illusione sottrae energia alla pratica costante, che necessita ad ogni tentativo autentico di evoluzione.
Invito a leggere l'interessante libro di Roberto Maria Sassone sull'argomento "Educazione alla ricerca interiore": è un contributo onesto e competente di chi sta dedicando la propria vita a tale ricerca senza mai perdere l'umiltà di sentirsi discepolo piuttosto che maestro
Mi piace quindi chiudere con le parole di un Maestro zen, vissuto in Cina alla fine del primo millennio dopo Cristo (morto nel 866 d.C.), confidando che ci aiutino a dissipare ogni remora residua nel liberarci dai maestri:
"Amici miei, se desiderate avere una corretta visione profonda della verità, non permettete agli altri di ingannarvi. Qualsiasi cosa vi accada, che venga da fuori o da dentro, dovreste ucciderla immediatamente. Se incontrate il Buddha, uccidete il Buddha. Se incontrate il maestro o un arhat, uccidetelo. Se incontrate i vostri genitori, uccidete i vostri genitori. Solo allora potrete essere liberati. Non permettete alle cose di vincolarvi e sarete liberi e a vostro agio." (Linji Yixuan)