Il lavoro insieme

I modi dell’incontro

 

Gli incontri avvengono nello spazio protetto della sessione individuale con setting vis a vis (due poltrone una di fronte all’altra).
Nella mia esperienza la frequenza ideale di incontro è quella settimanale; la durata di ogni incontro è di circa 45 minuti.

L’approccio di base ricalca la tecnica psicoanalitica proposta da C.G.Jung, quindi un approccio verbale fondato sulla ricerca delle dimensioni inconscie che agiscono in noi: l’insegnamento di S.Montefoschi mi porta a mettere fortemente l’accento sulla relazione che si crea fra i due, utilizzandola come fondamentale strumento di lavoro.

Il dialogo è la dimensione fondamentale dell’incontro ed esso può continuare al di là del tempo della seduta tramite le parole scritte (lettere, mail, messaggi). Il contatto telefonico è riservato alle emergenze.

Se necessario si integra tale approccio con tecniche a mediazione corporea (respirazioni, esercizi sull’energia corporea, tecniche meditative, catarsi) al fine di facilitare l’accesso alla dimensione emotiva e ai blocchi che impediscono un reale cambiamento.

Nel corso dell’anno vengono attivati gruppi di crescita o terapeutici per lavorare su tematiche specifiche con tecniche gruppali.

In alcuni casi il lavoro insieme può limitarsi ad una consulenza psicofarmacologica ed al supporto, in studio e via telefono o mail, per tutto il periodo della cura.

In un certo numero di casi il supporto psicofarmacologico viene integrato nel percorso psicoterapeutico.

 

I modi della sofferenza

 

Nei 24 anni di lavoro in ambito psichiatrico ho maturato esperienze terapeutiche in svariati ambiti del disagio psichico della popolazione adulta.

  • Le psicosi schizofreniche possono trovare uno spazio di accoglienza anche nello spazio dello studio privato, sia nelle fasi di esordio che nelle forme stabilizzate, ma in questo caso tendo a creare una rete di supporto e di interventi con il Servizio Pubblico e con altri colleghi.
  • disturbi dell’umore sono molto spesso il motivo dell’incontro, sia nel caso di depressioni secondarie ad eventi di vita sia quando si profila la Depressione radicata nel profondo o il doloroso alternarsi di stati del Disturbo bipolare.
  • L’ansia è molto spesso ospite delle sedute; può manifestarsi con la devastante sintomatologia dell’Attacco di Panico, o con le multiformi Fobie o come percezione continua di disagio: in ogni caso viene ascoltata come un segnale che ha qualcosa di importante da comunicare.
  • Mi sono spesso misurato anche con persone che denunciavano un Disturbo della nutrizione e dell’alimentazione: dalla tenacia disperata dell’Anoressia al caos fuori controllo della Bulimia, si prova a ristabilire un dialogo con la persona al di là dei sintomi.
  • Sempre più frequenti i Disturbi della personalità, parlano di un disagio fortissimo nella nostra società, che non riesce più a fornire una guida per la strutturazione di un carattere e di una personalità equilibrati: in questo caso è spesso utile il coinvolgimento di più attori nel percorso terapeutico e, spesso, anche del Servizio Pubblico.
  • Le forme principali di nevrosi che un tempo si chiamavano Isteria e Ossessività, hanno oggi cambiato nome in Disturbi dissociativi e Disturbo Ossessivo Compulsivo: la psicoterapia rimane l’ambito privilegiato di dialogo con tali sofferenze dell’anima.
  • Le Disfunzioni sessuali ed i Disturbi del sonno-veglia sono estremamente frequenti e trovano spesso una valida risposta nel dialogo psicoterapeutico unito ad alcune tecniche a mediazione corporea.
  • Esiste poi l’infinito campo delle Crisi esistenziali (lutti, separazioni, migrazioni, conflitti generazionali, etc.) che portano la persona di fronte ad un confine mai oltrepassato prima: farlo insieme è spesso l’inizio di una autentica trasformazione.